Mi chiamo Sara ed ho 30 anni.
Ho fatto le scuole superiori al CFP di Gorgonzola che era una scuola professionale per operatori d’ufficio che mi ha molto aiutato ad entrare nel mondo del lavoro e da qui ho avuto molte esperienze lavorative, grazie a questa scuola ho avuto modo di lavorare nel Comune di Gorgonzola; i colleghi e le colleghe con cui lavoravo erano tutti simpatici e alla mano, mi trattavano bene e facevo un po’ di tutto tipo consegnare la posta, fare i fax o le fotocopie e come utilizzare computer e scanner per i documenti.
Un’altra esperienza che ho fatto è stata in Feltrinelli, agli uffici di via Tuccidide e la mia responsabile di allora si chiamava Franca e mi faceva smistare la posta prima a mano poi mi hanno introdotto il computer per facilitarmi il compito; un’altra esperienza è stata la libreria Feltrinelli in piazzale Lima a Milano e li mi hanno messa a spolverare negli scaffali non sapendo che per me il problema più grande soni i libri che io divoro.
Ho avuto un’altra esperienza alla MIT al centro Colleoni di Agrate che raggiungevo con metropolitana fino a Villa Fiorita e poi con una navetta tutti i pomeriggi fino alle 18.00, li smistavo la posta e qualche volta eliminavo i documenti con lo stracciacarte elettrico.
Adesso lavoro in DTZ dal 2008, che adesso si chiamerà Cushman and Wakefield.
Anche qui vado in posta o dalla commercialista, prendo il giornale alla mattina e li mi trovo bene sono tutti simpatici.
ECCO INVECE UN ALTRO PUNTO DI VISTA
Ed all’improvviso un raggio di sole….E’ così che mi piace definire l’arrivo di Sara in DTZ.
Dobbiamo fare un tuffo nel passato sino al 2007, anno in cui abbiamo deciso di inserire nel nostro organico una persona appartenente alle categorie protette.
Ed ecco che ci viene presentata Sara.
Durante il tirocinio ho avuto modo di approfondire la sua conoscenza e di affacciarmi nel contempo ad un mondo che non mi era famigliare: la sindrome di Down. E chi meglio di Sara avrebbe potuto insegnarmi a conoscere una realtà di cui avevo sempre sentito ma che non avevo mai toccato con mano. Sara con la sua genuina spontaneità mi ha insegnato quanto sia normale essere speciale.
Potrei raccontarvi di quello che le ho insegnato io lavorativamente parlando in quanto sua responsabile all’interno della DTZ, di quanto lei sia una preziosa collaboratrice poiché precisissima ed attenta nello svolgimento delle sue mansioni. Ma sarebbe banale poiché Sara svolge il suo lavoro ottimamente, per quello che le compete, come farebbe un altro qualsiasi dei miei colleghi.
Lo scambio che c’è stato tra noi e Sarà non è paritetico perché noi le abbiamo sì dato un lavoro ma lei in cambio ci ha dato molto di più, ci ha permesso di scoprire quanto le persone con la sindrome di Down possano far parte tranquillamente e a tutti gli effetti della società che tutti definiamo normale e soprattutto di quanto abbiamo da dare specialmente umanamente parlando.
Certo non è stato sempre facile, ci sono stati dei momenti di incomprensione, dei momenti di difficoltà ma che con la volontà e tanto dialogo abbiamo superato. Sara ed io ci facciamo lunghe chiacchierate durante le quali lei mi racconta le sue problematiche, i suoi desideri e le sue esigenze.
Il rapporto che si è creato è di profondo affetto, la nostra amicizia va oltre l’ufficio e spesso penso che senza di Sara la nostra giornata sarebbe decisamente più triste e piatta.
Auguro a tutti un’esperienza densa di emozioni com’è capitata a me!
Daniela Barindelli
PA to Country Manager