Mi chiamo Simone, ho 31 anni, e da quasi undici anni lavoro nella multinazionale PriceWaterhouseCoopers, in Reception.

Il 20 dicembre nel 2004 sono stato assunto in prova e l’accoglienza delle mie colleghe è stata bellissima. Non la dimenticherò mai perché mi ero spostato per qualche minuto e quando sono ritornato alla mia postazione ho trovato sulla mia sedia: la busta paga, il regalo aziendale e il regalo delle mie colleghe (la tovaglietta e il tovagliolo da collazione dell’Inter).

Quando ho iniziato a lavorare, a Milano mia mamma mi accompagnava al lavoro per poi tornare a casa. Quell’anno faceva un gran freddo. Mi ha accompagnato per un mese ed è per questo che la ringrazio. Poi un giorno mi sono deciso ad andare da solo e ci sono riuscito!

All’inizio non conoscevo né l’ambiente né le persone, perciò ero timido e per sapere quello che dovevo fare, facevo poche e giuste domande alle mie colleghe. Così ho imparato le mie mansioni lavorative.

Con queste domande, sono riuscito a capire come funziona l’ambiente del lavoro e grazie ai consigli delle mie colleghe sono riuscito a diventare quello che sono adesso: tutti si fidano di me e del mio lavoro.

Ho fatto sei mesi in prova, ma i mesi passano ed è così che il 20 giugno del 2005 terminato il periodo di prova, sono stato assunto a tempo indeterminato con il part-time di sei ore e con un piccolo aumento di stipendio.

Mi auguro che la mia storia possa diventare un esempio per la nuova generazione di giovani che entreranno nel mondo del lavoro.

ECCO INVECE UN ALTRO PUNTO DI VISTA

11 anni fa in PwC, ho conosciuto Simone. Si presentò a me un po’ smarrito e con fare diffidente dietro i suoi occhialetti si nascondevano però due occhi dolcissimi bisogno solo di un accenno per sentirsi più a suo agio in questo piano immenso dove avrebbe dovuto lavorare.

Che dire fin da subito il suo affetto mi contagiò e con un timido sorriso sciogliemmo le tensioni e iniziammo a lavorare insieme nel bene e nel male, nei momenti belli e meno belli lui c’era con i suoi piccoli gesti e io ora non posso far altro che volergli bene e ringraziarlo di ciò che è stato ed è tutt’ora per me.

Luciana, la collega di sempre